sabato 12 luglio 2025

Behind The Scene (หลังม่าน) - |SCENA CINQUE|

   Behind The Scene

(หลังม่าน)

~Original by everY, afterday; everY, -west-)~
~Traduzione offerta da Vex, per 🐇🐈‍ Saranghaeyo Asia🐈‍🐇~

|SCENA CINQUE|
Pran|Talk

Anche se l'ho rimproverato solamente pochi giorni fa, quest'infame spudorato e cattivo non ha ancora riflettuto su se stesso.
Sbirciando il colpevole, sospiro. Poso il taglierino e la bagassa, e parlo a bassa voce cercando di attirare l'attenzione del mascalzone sul divano. Sta giocando al telefono con il coniglietto di peluche tra le sue braccia.
"Pat."
"Mmh?" mormora, senza ancora alzare lo sguardo dal telefono nelle sue mani.
"Pat."
"Mmmmh?"
"Napat!"
"Whoa!" Sentendosi urlare contro, si è spaventato e si è girato in preda al panico verso di me. "Perchè hai urlato? Mi hai fatto spaventare."
"Quante volte devo chiamarti?"
"Testa calda."
"La mia testa è fredda già da un ora."
Aggrotto le sopracciglia e indico i piatti del cibo e degli snack vuoti, che sono lì da un ora. Il ragazzo, dopo che ha mangiato, li ha lasciati così finché non si è formata la crosta. Sono lì da un po' e lui non ha mostrato alcun segno di alzarsi per pulirli. Ora ho perso la pazienza.
"Alzati e lava i piatti, ora."
"Lo farò tra un minuto. Sto giocando."
"Lava i piatti, poi puoi giocare."
"Lasciami sconfiggere questo qua prima. Sono così vicino al boss... Ehi!"
"Te lo confisco."
Ho sfruttato l'occasione mentre si stava concentrando sullo schermo e ha abbassato la guardia per strappargli il telefono. Il suo proprietario urla mentre blocco lo schermo.
"È il mio nuovo record, Pran!"
Pat fa storie come un bambino, ma non mi interessa. Poso il telefono accanto a me e continuo a costruire il modello. Il ragazzo immaturo mormora parolacce e si siede vicino a me.
"Che diavolo?" Chiedo a bassa voce a Pat lanciandogli uno sguardo. 
"Che stai facendo?"
"Ti sembra che stia lavando i piatti?"
"No, non ci sono acqua e bolle."
"Stai lontano. Sto lavorando, non giocando."
"Ti posso aiutare a tagliare?"
Stringo lentamente gli occhi. E adesso? Un ragazzo pigro come lui offre aiuto? Ha mangiato qualcosa di strano? Spero che non abbia mangiato cibo raccolto dal pavimento.
"Sei impossessato?"
"Lasciami aiutare. E tu in cambio lavi i piatti."
Sospiro lentamente, sapendo che Pat stava per combinare qualcosa. Non si sarebbe mai offerto di fare qualcosa gratuitamente. 
"Tu mangi, tu lavi."
"Sai che odio lavare i piatti."
"Non ti piace mai pulire niente."
"Ma mi piace il tuo bagnoschiuma."
"Va' all'inferno."
Taglio corto, e l'idiota si zittisce. Posso dire senza alzare lo sguardo che Pat sta tramando qualcosa. Non si arrenderà così facilmente. 
"Lascia che tagli le cose per te. Lo stai facendo da questo pomeriggio e le tue dita sono diventate tutte rosse. Fra l'altro, hai abbastanza fiducia in me da lasciarmi lavare i piatti? Come puoi sapere se pulisco accuratamente la parte oleosa e tutte le bolle? Sono i tuoi piatti, sai. Devi usarli tu."
Perché diavolo non dovresti lavare i piatti accuratamente?!
"Basta tagliare sulle linee della matita. Questo posso farlo."
Faccio un altro lungo sospiro visto che sta ancora parlando. Poso il coltello e guardo il ragazzo con un sorriso esasperante.
"Taglia questo mucchio prima. Non farci troppa pressione. La bagassa è fragile. Quando hai fatto, uniscilo in due mucchi. L'esempio è vicino a te. Non incasinarlo."
"Puoi contare su di me." esclama prima che io finisca di parlare. Si alza e si butta al mio posto nel momento in cui mi alzo in piedi. 
Il comportamento frivolo di Pat a volte mi irrita, anche se non so perché non posso essere davvero arrabbiato con lui. Potrebbe essere il suo sorriso compiaciuto che non sparisce mai. **Non importa quanto forte gli urli contro, lui risponde sempre indietro. E mi calma anche prima che io diventi furioso con lui.
Lo osservo per qualche istante, poi mi giro verso il divano. Prendo stancamente i piatti sporchi. Come ha fatto a spargere avanzi di cibo su tutta la tavola? È il ragazzo più cattivo della terra. Prendo dei tovaglioli, ne inumidisco uno e asciugo lo sporco dal tavolo.
Pat ha ragione. Se lasciassi che l'idiota si occupasse di questo, domani verrei accolto con un tavolo sudicio e una fila di formiche. Il pensiero mi fa quasi svenire.
"Pat!"
"Mmmh?" L'imbecille alza lo sguardo come se si aspettasse un complimento. "Sono veloce, vero?"
Mi acciglio e apro la bocca, ma non riesco a trovare la parola giusta. Ho lavato i piatti e pulito il lavandino solo per un minuto, e Pat ha causato un tale disastro?!
"Che diavolo stai facendo?!"
"Lavorando sul tuo progetto, ovvio. Ho copiato l'esempio perfettamente." Solleva il modello costruito che ho lasciato lì e il suo per mostrarmeli.
"Dov'è che sono simili? Guarda la colla che fuoriesce dai lati  e le macchie nere. Il mio è così?"
"Ma hanno la stessa forma."
"Non può essere sporco! Ritagliare modelli è un lavoro delicato, non si può fare a caso." Ho finito con la sua negligenza. "Dimenticatelo. Alzati. Lo farò da solo."
"Che diavolo? Ci ho messo così tanto impegno a farlo. Non c'è proprio nulla che vada bene?"
"Apri i tuoi cavolo di occhi, paragonali, e pensa da solo se va bene o no."
"A prima vista sembrano uguali."
"Vai a letto e basta."
"Il proprietario della stanza è ancora in piedi. Come posso andare a letto?"
"Qualcuno come te sa come essere premuroso? Questa è nuova per me." Non riflette mai su se stesso, lasciando stare l'essere premuroso. Guardo l'infame e vedo la sua faccia ancora felice e sorridente. "Stai lontano da me."
"Dai, ho provato a farlo come il tuo e ho fallito. Non essere arrabbiato."
"Cosa puoi fare, ad ogni modo? Inventi scuse perché non vuoi lavare i piatti in cui mangi. Se sai che non sai farlo bene, perché non li lavi finché non sono puliti? Sei bravo solo ad incasinare la mia stanza."
"Mi dispiace."
Mi fermo dopo aver sentito le sue scuse. E con quella voce. Sta usando di nuovo questo trucco, eh? Non ho idea di chi glielo abbia insegnato. Fa questa faccia implorante ogni volta che sono irritato.
"Ad ogni modo. Vai a letto. Sto lavorando."
"Posso aiutare col taglio. Non toccherò la colla. Questa è la mia redenzione."
"Macchie di colla a parte, non ho ancora dimenticato la bagassa attorcigliata. Non riuscivi nemmeno a metterle insieme nel modo giusto. Con le tue capacità, non dovresti offrire aiuto a nessuno. Vai a letto."
Il capo della gang degli ingegneri borbotta tra sé e sé e alla fine si dirige in camera da letto, dicendo che nel frattempo abbraccerà Fragrant. Guardo le parti del modello che ha costruito ed emetto un sospiro. È sporco come chi l'ha costruito. Anche così, ripensando a come il tizio spudorato raccolse goffamente i minuscoli pezzi di bagassa con le sue grandi dita, li intinse nella colla e li mise insieme, è difficile essere arrabbiati. Li guardo per un po' prima di alzarmi per cercare una piccola scatola di ferro che credo sia sullo scaffale. Ci sono alcune graffette all'interno. Le tiro fuori e ci metto dentro le parti del modello inutile e schifoso di Pat. Chiudo la scatola e la rimetto sullo scaffale.
Cosa posso fare...? Non ho il coraggio di buttarli via.
"Te ne vai ancora all'università senza dirmi nulla?" 
Mi sono quasi spaventato quando il ragazzo che pensavo stesse dormendo profondamente ha improvvisamente parlato mentre stavo per mettermi lo zaino. Stavo per andarmene.
"Diavolo, mi hai spaventato. Quando ti sei svegliato?"
"Da quando sei andato in giro a cercare la tua roba."
"Okay. Dato che sei sveglio, vattene al diavolo fuori da qui. Sto andando a lezione."
"Non ho lezioni stamattina."
"Quindi? Hai intenzione di seppellirti nel mio letto l'intera mattinata?"
"Il tuo letto profuma di buono."
Mentre parla, stringe il suo abbraccio intorno allo squallido coniglietto e affonda la sua faccia nel mio cuscino.
"Stai lontano dal mio cuscino. Sei sporco!"
"Sporco? Ho fatto la doccia la notte scorsa."
"Non saresti pulito nemmeno se ti facessi la doccia cinque volte."
"Ma hai dormito nello stesso letto di questo ragazzo sporco per un paio di giorni."
Alzo gli occhi al cielo, sospirando, agitando la mano per mostrare che sono troppo stanco per continuare questa conversazione. Quando esco dalla stanza, Pat urla da dietro, dicendomi di studiare sodo. Faresti meglio a dirlo a te stesso.
"Che succede? Guarda i tuoi cerchi neri" saluta Wai appena i nostri occhi s'incontrano.
Mi siedo accanto a lui sulla panchina al piano terra dell'edificio della facoltà.
"Sì, mi sono lasciato andare fino a tarda notte."
"Come va il tuo progetto?"
"Finito intorno al quindici percento."
"Se non fossi così meticoloso, sarebbe finito prima" ride. "Ke ed i ragazzi sono saliti nella stanza, facendo la fila per controllare i loro progetti. Stai andando adesso?"
"Sì, andiamo. Vuoi comprare qualcosa da mangiare?"
"Ho mangiato. Tu?"
"No." Scuoto la testa. Sono andato a letto tardi la notte scorsa e mi sono svegliato tardi stamattina. Non ho avuto tempo per riempirmi lo stomaco.
"Vai a cercare qualcosa da mangiare, o avrai fame quando parlerai col tuo mentore." E quindi, mi alzo. 
"Cosa c'è che non va?"
Chiede Ke, notando che frugavo ansiosamente nello zaino.
"Non riesco a trovare la chiavetta con il mio lavoro salvato."
"Huh? L'hai portata con te?"
"Non sono sicuro. Ero occupato con i dati del progetto questa mattina."
"Cerca attentamente il tuo zaino, potrebbe essere là dentro. O vuoi tornare nella tua stanza e controllare se è lì?"
"In quel caso, mi sarebbe stato permesso di tornare a casa prima che l'edificio fosse chiuso." A giudicare dalla lunga coda, rimettermi in fila è l'ultima cosa che farò. Lo scenario peggiore è che il mio mentore se ne vada prima che arrivi il mio turno. Guardo l'orologio e mi acciglio. "Torno subito."
[Bene, ciao. Sei preoccupato per me? Sto facendo colazione. Stai tranquillo.] Quasi impreco ad alta voce sentendo le sue parole irritanti quando ha risposto. Sapendo che mi serve un favore da lui, ingoio le parole.
"Non te ne sei andato, giusto?"
[No, ma stavo per farlo. Qual è il problema?]
"Vai alla scrivania della mia stanza. Non sono sicuro se la chiavetta nera sia lì."
[Aspetta un secondo] Risponde. Sento un rumore metallico. Qualche momento dopo, finalmente ricevo la risposta. [È qui, sotto ad un pezzo di carta.]
"Portamela alla mia facoltà. Non farti vedere."
[Mmmh? Perché devo incontrarti alla tua facoltà? Non hai paura che qualcuno ci veda?]
"Stai zitto. Vieni o no? Se no, non mostrare mai più la tua faccia nella mia stanza."
[Ehi, stavo scherzando. Non essere arrabbiato. Te la porto.]
"Tieni un profilo basso. Non farti beccare, non importa cosa."
[Lo so, Pran. Continui a ripeterlo. Mi fa venire voglia di urlare il tuo nome con un megafono fuori dall'edificio.]
"Provaci se vuoi essere calpestato a terra."
Lui fa una risata e riattacca. Scuoto la testa stancamente, sentendomi come se avessi commesso un errore.
Dopo aver aspettato per dieci minuti, il mio telefono squilla. Mostra il numero che ho fatto qualche momento fa. Dico a Wai che vado in bagno e corro giù dalle scale, dirigendomi all'edificio sul retro, dove Pat aveva detto che stava aspettando. Correndo oltre il muro, lo vedo seduto lì con il suo solito sorriso irritante.
"Ti ho portato le tue cose, Signor Parakul."
"Dammela e torna alla tua facoltà."
"Cosa? Ora che hai la tua roba, mi stai cacciando subito via?"
"Ancora che scherzi?" Sussurro digrignando i denti. "Qualcuno ci vedrà. Dammelo."
"Perché hai così paura? Se qualcuno ci vede, possiamo semplicemente tirarci un pugno e tu puoi dire che ho iniziato io."
"Perché vuoi farti male?"
"Sei preoccupato per me."
"Chiamo i miei amici ora."
Il ragazzo davanti a me ridacchia e mi passa la chiavetta obbedientemente. La prendo senza ringraziarlo. So che dovrei, ma semplicemente le parole non vengono fuori quando apro la bocca. 
"Cosa? Ho portato qua la tua roba, e non mi ringrazi nemmeno?"
Perché so che uno come lui chiederà un favore in cambio. 
"Paragonato a come ho pulito il tuo casino, questo è nulla."
"Non m'importa. Me lo devi, Parakul."
"Non avrei dovuto chiedere il tuo aiuto."
"Ma l'hai fatto. Me ne vado ora. Studia sodo."
Sbuffo e aggrotto le sopracciglia, agitando la mano per cacciarlo via. Gli piace quando sono irritato? È per questo che ride allegramente ogni volta che con successo mi spinge *contro il muro?
"Ci vediamo stanotte."
Aggrotto ancora di più le sopracciglia nel momento in cui usa una voce così gentile e mi manda un bacio prima di andarsene. All'improvviso mi vengono i brividi.
Disgustoso!
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** La frase originale sarebbe  "No matter how hard I lash at him, he always responds with a beam." e onestamente, meglio di così non so tradurla... Se avete idee migliori non esitate a dirmelo!
* La traduzione di questo pezzo giuro che è giusta, però non mi pare abbia tutto sto senso. Avete traduzioni migliori, come sempre, let me know.


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