martedì 14 maggio 2024

Behind The Scene (หลังม่าน) - |SCENA UNO|

  Behind The Scene

(หลังม่าน)

~Original by everY, afterday; everY, -west-)~


|SCENA UNO|
Pran|Talk

Qualcuno mi ha detto che non ci sono segreti in questo mondo. Una volta che il segreto è risaputo da più di due persone, non è più un segreto. Non mi piace averne. Non ho mai trovato divertente nascondere qualcosa. Causa solamente più problemi. Nonostante questo, ho questo segreto da quando sono nato. È un segreto che conoscono più di due persone, un segreto che è saltato fuori non intenzionalmente, un segreto che ho provato a tenere nascosto al meglio che potevo.
Forse ho paura... che se il segreto non è più un segreto... qualcosa andrà perso.
"Pran! Attento!"
FWIP!
THUD!
Wai ha urlato da dietro e io ho schivato per istinto. Un altro ragazzo si è lanciato oltre il punto in cui stavo, e cade a terra, mancando il suo obiettivo.
Gira la testa e mi guarda torvo prima di balzare in piedi. Alza il pugno chiuso, pronto a spaccarmi la mascella. Uso quest'occasione per abbassarmi, inclinare la testa schivando il suo attacco, e colpirlo a mia volta proprio sotto al mento. Ansimo e faccio un passo indietro, perdendo abbastanza energia durante quel movimento.
"Tu!"
THUD!
"Ugh!"
"Pran!"
Mi ci è voluto un po' di tempo per riprendermi. Vengo attaccato da dietro, venendo calciato da qualcuno alla schiena, seguito da un pugno sulla bocca. Cado giù e mi giro, dolorante dalla collisione tra il mio braccio e il suolo. Alzando lo sguardo, vedo Wai mentre prova a respingere gli studenti di ingegneria calciandoli via. Sputo un po' di sangue, mi asciugo il liquido all'angolo della bocca con noncuranza, e mi alzo con l'aiuto del mio compagno.
"Wai, vai ad aiutare Ke prima!" gli dico, mentre faccio segno di andare dritto dal nostro amico che sta venendo picchiato da due ragazzi. Wai annuisce e colpisce uno dei nemici allo stomaco, poi cammina verso di lui con le sue lunghe gambe.
Anche se l'ho detto, riesco a malapena ad ingoiare la mia saliva ora che mi trovo di fronte a tre cani che mostrano le zanne.
In questo tipo di momenti, dove diavolo sono i bambini che hanno iniziato questo schifo?!
"Che diavolo? Immagino che anche qualcuno come Pran Parakul può essere impaurito?"
Mi chiede uno di loro in un modo irritante. Si avvicina a me, con un sorrisetto all'angolo delle sue labbra, mettendo entrambe le mani nelle tasche.
Aggrotto un po' la fronte e socchiudo gli occhi come per chiedere: 'che diavolo vuoi?'
"Ti sei irrigidito?"
Huh.
Sorrido e derido.
POW!
Gli lancio un pugno sulla sua guancia senza preavviso. La sua faccia si ritrae di scatto per la forza, un sorriso fastidioso ancora appiccicato sul suo viso.
"Tu maledetto!"
I suoi tirapiedi dietro di lui si agitano alle mie parole verso il loro leader. Abbaiano come cani che si preparano a caricarmi, ma quando vedono un braccio abbronzato che si alza davanti a loro, si bloccano, sembrando confusi.
"Cosa, Pat?"
"Lasciatelo a me."
Dicendo quelle parole, Pat mi fa un sorrisetto malvagio, quel sorrisetto familiare che ho visto diverse volte nelle scazzottate passate. I nostri occhi si incontrano, ed io gli sorrido a mia volta per accettare la sua sfida. Continiuamo a guardarci finché non sentiamo la campana suonare nelle nostre teste. Il nostro ultimo sguardo prima di correre l'uno verso l'altro.Il primo pugno finisce nel mio stomaco, ma non è abbastanza forte da farmi male. In cambio, gli prendo la nuca e gli sbatto il ginocchio nella pancia. I nostri volti sono così vicini che quasi si toccano prima che lui cada a terra, avvolgendo le braccia intorno all'addome.
"Non ti stai trattenendo per niente."
Sussurra, facendomi sorridere un po'. Si alza e si lancia ancora verso di me. Alzo la guardia sulla destra aspettandomi l'arrivo del suo pugno, ma lui invece mette il suo braccio intorno alla mia gola arrivando dalla sinistra. La mia faccia si contorce dalla mancanza di respiro. Gli butto il mio peso addosso per spezzargli l'equilibrio e avvolgo le gambe intorno alle sue, finendo a terra. Continuiamo a prenderci a pugni finché entrambi non esauriamo le energie e cadiamo in direzioni diverse.
"Dannazione, fa un male cane."
Wai borbotta e inspira mentre si pulisce la ferita sulle sopracciglia con un panno umido.
"Sarei sorpreso se così non fosse", dice Ke. Non sembra diverso. Le sue labbra sono spaccate e sussulta ogni volta che parla.
"Comunque, dov'è Golf?" Chiedo, cercando intorno l'altro membro della nostra gang. Da quando la voce lontana del professore ci ha divisi in tutte le direzioni, non l'ho più visto. "L'ultima volta l'ho visto mentre portava i juniors dall'altra parte. Immagino che ci raggiungerà lui."
Questi dannati juniors continuano a causare guai. Come se non fossi già abbastanza occupato con il mio progetto. Se l'argomento della mia tesi viene disapprovato, gli spacco il sedere.
"Su che cos'è questa volta?"
"Non ne sono sicuro." Ke inclina la testa. "Da quello che ho sentito, gli studenti di ingegneria del secondo anno hanno preso in giro le nostre matricole".
Ancora questo schifo. Quando si decideranno i nostri professori, a destinare il budget dell'università, per fornire museruole per tenere zitti quei cani? In questo modo, vivremmo in pace e non dovremmo batterli noi.
"Stai bene comunque?" C'è una lunga ferita sul tuo braccio. Perchè non la pulisci prima?"
Wai improvvisamente controlla la ferita sul braccio che sto tenendo."
La curerò a casa. È solo poca strada."
"Ti accompagno lì. Sarai nei guai se ti imbatti in quelli là."
"Non sono diversi da noi. Probabilmente stanno leccando le loro ferite da qualche parte."
"Andiamo. Ke, vieni con noi?" lui taglia corto e chiede all'altro ragazzo.
"Voi due andate prima. Starò qua per un po'."
"Va bene, ci vediamo domani allora. Non dimenticarti di riscrivere il tuo progetto."
"Puoi non menzionare il progetto ora? Sono troppo esausto per questo."
Wai borbotta e inspira ancora perchè gli fa male la guancia. Salutiamo Ke e ce ne andiamo.
Probabilmente ti sentirai confuso nel vedere come la storia è iniziata con una scazzottata selvaggia. Ebbene, la lotta tra gang è diventata una tradizione per noi. Le gang leader, che sono state rivali sin dalla prima generazione, di due facoltà: noi, la gang dell'architettura, e loro, la gang degli ingegneri.
Ora che siamo seniors, dobbiamo pulire tutto il macello che causano i nostri juniors. Non abbiamo nemmeno bisogno di rancore per farci correre l'uno verso l'altro. A volte, noi seniors, ci uniamo alla lotta senza conoscere il motivo esatto.
Ma siamo orgogliosi. Quando combattiamo... dobbiamo vincere.
"La ferita sul tuo sopracciglio, diventerà peggio domani.
"Wai mi guarda prima di toccare il suo sopracciglio e ansimare.
"Si, non sono stato attento, mi ha attaccato da dietro. Come va il tuo stomaco? Ti stai tenendo la pancia da un po'."Come va, chiedi? Quel maledetto di Pat mi ha tirato un altro pugno nello stomaco quando sono caduto la prima volta. Abbiamo dosato male la forza che abbiamo messo e ci siamo fatti abbastanza male.
"È okay." Alzo le spalle. "Sto bene."
"Morirai di lesioni interne un giorno."
"E tu probabilmente morirai con la faccia spaccata."
"Vai a quel paese, Pran."
Gli rivolgo un sorriso debole. Camminiamo attraverso il viale alberato fino al retro dell'università, dove si trovano gli appartamenti per gli studenti.
"Ehi, fammi comprare velocemente la cena."
Wai mi dà una pacca sulla spalla e fa strada verso il chiosco di noodles. "Posso avere una porzione grossa di noodles di riso piccanti per favore? Ne vuoi una?" mi chiede dopo aver ordinato il suo menù d'asporto.
"Nah. Le tue labbra sono un macello e stai per mangiare cibo piccante. Guardati."
Lui ride. "Si, sono un sadico. Che cosa vuoi comunque?"
"Non lo so. I pugni mi hanno già riempito."
Lui sorride, annuisce per finire la conversazione, e rivolge il suo sguardo alla pentola di zuppa bollente, aspettando che il proprietario del chiosco bolla i noodles e li impacchetti.
"Ci vediamo domani allora."
Wai saluta una volta che abbiamo raggiunto l'edificio dove vivo. Ci dividiamo qui, dato che lui vive nell'edificio accanto. Annuisco, cammino all'entrata della porta e vado dritto all'ascensore. La porta si apre dopo poco. Entro dentro, premo il pulsante del piano, e aspetto che la porta di ferro si chiuda lentamente. "Aspetta! Vengo anche io!" Una voce familiare raggiunge le mie orecchie mentre la porta si chiude. Si apre di nuovo, forzatamente, rivelando il volto macchiato di sangue della persona con cui ho combattuto ore fa.
Il piantagrane sorride e si spinge attraverso la porta per stare accanto a me, con gli occhi sui pulsanti dei piani. La coda di cavallo sulla nuca mi infastidisce da morire. Mi guarda negli occhi con quel sorriso fastidioso stampato in faccia mentre la porta dell'ascensore finalmente si chiude, pronto per salire.
Pat, Napat, il capo della banda di ingegneri del quarto anno, mio rivale durante i miei quattro anni di college. Si sa che se siamo nello stesso posto, si prevede una rissa. Ci scambiamo colpi ogni volta che ci incontriamo. In senso figurato, io sono fuoco e lui è carburante. Quando ci scontriamo si scatena l'inferno. È divertente, perché il risentimento non è iniziato nella nostra generazione...
Tutto è iniziato nell'età dei nostri genitori.
I miei e i suoi sono rivali in affari da prima che io nascessi. Provano un profondo rancore l'uno verso l'altro. Fin da quando riesco a ricordare, si sono maledetti a vicenda, instillando odio nei loro figli.
La cosa si ribatte su tutti noi, perché abitavamo nella porta accanto e andavamo allo stesso asilo, scuola elementare, scuola media e scuola superiore. Quando ci siamo incontrati, ci siamo tirati dei calci come regalo. L'odio degli adulti è stato trasmesso a noi giovani, non lasciandoci altra scelta se non combattere e competere in tutto: voti, sport, forza. Entrambi vogliamo essere superiori in tutto.
Umoristicamente, siamo nella stessa università adesso. L'unico cambiamento è che siamo in facoltà diverse, anche se gli edifici sono uno di fianco all'altro, come se ci pregassero di ucciderci l'un l'altro. La situazione è incredibilmente conveniente, come se ora fossimo costretti a combattere. Mi stressa pensare che probabilmente avremo bisogno di darci dentro per il resto della nostra vita. A pensarci bene, è strano nascere con un nemico predestinato anche prima di conoscere l'esistenza dell'altro. Tipo, volevo vincere contro di lui anche se non ci eravamo mai incontrati.
"Hai mangiato?"
Torno indietro dai polverosi ricordi del passato, quando il cane pazzo accanto a me mi dà una pacca sulla spalla.
"Come posso mangiare con questa bocca?" dico in tono pacato, guardando il suo viso livido.
"Vai a nutrirti di cibo liquido nella tua stanza."
Ride e preme la lingua nella parte interna della guancia, il tipo di azione che mi fa contrarre il piede ogni volta che lo vedo.
"Condividerò una ciotola."
Alzo gli occhi al cielo, stanco della sua faccia. Beh... gli ho dato uno schiaffo in faccia così tante volte che la sua vista mi addolora.
"Tienilo per te."
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